Hormonauts: intervista ad Andy MacFarlane
Il Messaggero 07.02.2009
Si chiamano Hormonauts, hanno da poco pubblicato il loro 5° album e sono considerati la band rockabilly più importante d’Italia. Stasera all’Urban (S.Andrea delle Fratte) saranno loro ad accendere gli amplificatori per dar vita ad una notte immolata nel nome del rock. «Suoneremo molti pezzi dal nuovo disco – spiega Andy MacFarlane, eclettica voce della band – e quindi sarà un live un po’ insolito per quelli che ci conoscono già. Non mancherà una sana dose di rock ‘n roll, ma ci sarà anche parecchia elettronica, come del resto c’è in Spanish Omelette».
L’ultimo album degli Hormonauts infatti segna una vera e propria svolta nella loro produzione, che da sempre spazia dal rockabilly al rocksteady fino a punk e country: «E’ una strana svolta – riconosce Andy – ci siamo trovati a fare elettronica mischiata con il rock ‘n roll, grazie ad un mio amico londinese (Kenny Diesel, ndr), semplicemente suonando sulle sue basi. Siamo contenti di questo disco, perché crediamo che sia giusto rinnovarsi e guardare al futuro. Per questo stasera sarà un piacere essere a Perugia, perché in Umbria la gente che viene a sentirci non si aspetta di trovare un concerto puramente rockabilly, come magari accade a Venezia, Milano, Torino, lì ci chiediamo sempre “chissà se le nuove canzoni piaceranno lo stesso?”, mentre qui ci sentiamo più rilassati».
In passato a portarli sulla cresta dell’onda sono stati soprattutto riarrangiamenti di brani storici, come “Stayin’ Alive” in versione western o “My Sharona” degli Knack, eppure le cose più interessanti degli Hormonauts sono senz’altro i brani originali, tra ritmi irresistibili e una spiccata vena di follia: «Io credo che i generi musicali siano un’invenzione dei negozi di dischi – spiega Andy MacFarlane, che sul palco sarà con i due soci Sasso Battaglia e Paolo Peddis – l’importante è far muovere la gente e divertirsi. Poi la cosa più bella è suonare dal vivo, perché è come una vacanza dopo il duro lavoro della sala prove».
Nei prossimi mesi la band dovrebbe suonare parecchio anche all’estero, soprattutto in Francia visto che un loro brano è colonna sonora di un film che sarà presto nelle sale d’oltralpe, “Vado a dormire a Hollywood”: «Ci piace spostarci e sperimentare – ammettono – ad esempio abbiamo scelto di far vendere il nostro ultimo album anche attraverso un lettore mp3 che può funzionare come una vecchia audiocassetta. Del resto con la crisi del cd e i ragazzi abituati a scaricare musica, ci sembrava utile fare un oggetto del genere. Anche in Giappone usciremo con il vinile. Del resto se scarichi magari poi nemmeno ascolti, mentre se hai acquistato un disco ti concedi quei minuti di tranquillità ed ha tutto un altro sapore».
Chitarra, contrabbasso e batteria, basteranno questi tre strumenti oltre alla voce di Andy MacFarlane (e ad alcune basi elettroniche in determinati brani) per trasformare stasera l’Urban in una vera pista da ballo: «Abbiamo già suonato all’Urban – ricorda il cantante degli Hormonauts – furono decisamente generosi con gli alcolici. Anche se siamo quattro gatti in tutto il mondo a girare con la “banana” in testa, ogni volta che suoniamo è una festa». Nessun pericolo, anche stavolta ci sarà da divertirsi eccome!