Linea 77: intervista a Emiliano Audisio
Il Messaggero 03.04.2010
La Linea 77, a Torino, era quella del bus che conduceva 5 ragazzi dalle loro case verso la sala prove. Oggi, Linea 77 indica il nome di una delle band rock-metal italiane più note d’Europa. E stasera all’Urban di Perugia il gruppo torinese darà vita ad uno dei loro show, veri e propri concentrati di adrenalina. «Siamo felici di ritrovare il pubblico umbro – spiega Emiliano Audisio, frontman dei Linea 77 – da queste parti c’è sempre un grandissimo senso dell’ospitalità e belle situazioni in cui suonare. Mi piacciono gli umbri perché rispecchiano la conformazione geografica della regione; sono un po’ duri, arcigni, spigolosi, ma nello stesso tempo sanno anche essere meravigliosamente amabili come le colline che li circondano. Questa sera presenteremo per la prima volta qui in anteprima il nostro nuovo album, che uscirà il 16 aprile».
Il titolo dell’ultimo lavoro in studio è “10”, come gli anni di carriera che hanno raggiunto, 10 come l’anno in cui il disco esce, 10 perché questa è la loro decima uscita discografica e 10 sono le canzoni al suo interno: «Questo album è davvero particolare per noi – spiega “Emo”, voce del gruppo insieme a Nicola Sangermano – perché più che mai ognuno ha messo in gioco la parte più intima di sé stesso in un lavoro a 5 teste e 10 mani. Non si capisce da dove è partito, non c’è un elemento centrale. Anche il titolo è “10” perché questo ci metteva di fronte a dati incontrovertibili, nessun nome sarebbe stato più adatto». Nella stesura delle tracce che compongono l’album i Linea 77 hanno sperimentato nuove formule melodiche e compositive, con un risultato ottimo: suoni potenti e compatti, armonie complesse e convincenti, testi attenti e taglienti.
Per la prima volta tutti gli inediti sono in lingua italiana, una strada che il gruppo ha deciso d’intraprendere dopo la fine del rapporto con l’etichetta inglese Earache Records: «Abbiamo avuto la possibilità di raggiungere una certa visibilità all’estero grazie all’incontro con questa etichetta – afferma Audisio – ma dal 2007 in poi le nostre sortite fuori dai confini nazionali sono state più rade. Purtroppo in Italia la situazione non è buona per chi fa musica, soprattutto perché non esiste una copertura mediatica adatta. Ma del resto c’è un “mugugno” che noi italiani ci portiamo dentro, ci lamentiamo di essere provinciali ma poi vogliamo esserlo; è una pessima abitudine, che dopo un po’ diventa logorante e noiosa. Così ci siamo decisi a lavorare su un disco in italiano, anche perché a me piace scrivere nella mia lingua piuttosto che in inglese».
L’impatto “rock” e la qualità della loro musica non ha affatto risentito del cambiamento, basta sentire il primo singolo promosso, Vertigine, in ascolto libero sullo sfizioso sito ufficiale (www.linea77.com): «Il web permette di non essere più legati alla fisicità e questo sotto molti punti di vista è un bene. Purtroppo non esiste però una cultura nel mondo discografico del nostro paese e se nessuno rischia la musica verrà soffocata. Ci sono ad esempio un sacco di band dall’ottimo potenziale eppure “sommerse”, spesso sono conosciute sul web e non altrove. Credo però che prima di morire un corpo si dimena e cerca di liberarsi. Quindi sono sicuro che ci sia speranza anche per la musica italiana».