Pooh: intervista a Roby Facchinetti
Il Messaggero 12.02.2011
SI intitola “Dove Comincia il Sole” il nuovo disco dei Pooh, e lo stesso nome porta il tour che farà approdare ad Assisi martedì la band capitanata da Roby Facchinetti. «Il titolo del nostro ultimo lavoro si adatta perfettamente alla città di San Francesco – dice il fondatore dei Pooh – e siamo felici di tornare in Umbria. E’ una regione dotata di una bellezza straordinaria e praticamente in tutte le nostre tournee abbiamo inserito una o più tappe qui. Si respira una spiritualità davvero palpabile e i colori, i profumi, la natura in cui ci si trova immersi sono davvero cose uniche. Tra l’altro anni fa seguii un corso di direzione d’orchestra ad Assisi tenuto dal Maestro Ferrara e rimasi un’intera settimana: ho un ricordo nitido di quella bella esperienza».
I Pooh, che rappresentano 45 anni di storia, una «storia di amicizia, rapporti e passione» sottolinea Facchinetti, hanno attraversato un difficile momento di transizione quando circa un anno fa lo storico batterista Stefano D’Orazio ha deciso di lasciare la band: «Stefano ha scelto di “scendere da questa astronave” forse perché semplicemente si era stancato di questa nostra vita che senz’altro toglie molte energie. Abbiamo vissuto momenti di crisi dopo la sua uscita, ma abbiamo trasformato il “momento di sfiga” in una sfida, meno male… La nostra storia lo richiedeva e noi stessi lo volevamo, così la risposta più forte alle nostre incertezze l’abbiamo avuta dalla nostra creatività che è uscita più forte che mai. Abbiamo messo in questo disco tanto di noi, ed ora possiamo dire che è tra i nostri migliori lavori in assoluto». Una sfida vinta anche grazie allo spirito “controcorrente” che ha sempre caratterizzato i Pooh: «Siamo in tour con tre strepitosi musicisti, Danilo Ballo (tastiere), Ludovico Vagnone (chitarre) e Phil Mer, 28 anni, alla batteria. Siamo felici di poter dare spazio ai giovani talenti – continua Facchinetti – e il pubblico si accorgerà di quanto valgono. Suoneremo con un’energia diversa, rinnovata. Anche ad Assisi sarà un grande divertimento salire sul palco insieme a questi nuovi compagni di viaggio».
L’entusiasmo nella voce dell’artista bergamasco è palpabile, anche perché il nuovo tour teatrale dei Pooh sta registrando ovunque il tutto esaurito: «Il nostro ritorno in trio l’avevamo in parte pensato così ma quel che è accaduto va al di là della nostra immaginazione. Abbiamo trasformato in positivo il momento di crisi e credo che questo sia un grande insegnamento anche per i più giovani. Quando si crede in qualcosa bisogna farlo fino in fondo, e in un momento in cui il mercato del cd ha perso l’85% il nostro progetto sembrava una follia. Stiamo lasciando alle nuove generazioni un mondo non certo straordinario, dove è difficile fare sogni a lunga scadenza; eppure il nostro esempio dimostra che anche il momento più buio può riportare alla luce se lo si pretende».
Il messaggio che lanciano i Pooh è dunque di speranza «nonostante le crescenti difficoltà dei locali che fanno musica dal vivo», anche perché da un momento transitorio come quello presente potrebbe nascere qualcosa di buono: «Agli inizi dovevamo inventarci giorno dopo giorno idee per creare uno spettacolo entusiasmante magari importando dall’America le novità (come il laser, ndr). Ma se da un lato oggi questa professione è più semplice grazie alla tecnologia, ora i giovani hanno meno spazio e poche possibilità di fare “gavetta”. Speriamo che questo momento di grande passaggio ci potrà migliorare questa situazione, altrimenti rischieremmo di perdere tanti talenti e a rimetterci sarebbe la musica». Forse “Dove Comincia il Sole” i Pooh lo hanno già scoperto.